Pubblicazioni Unità di Ravenna

 

 

 

 

 

 

 

Per una storia dei popoli senza note. Atti dell’Atelier del Dottorato di ricerca in Musicologia e Beni musicali (F.A. Gallo), Ravenna, 15-17 ottobre 2007, a cura di P. Dessì, CLUEB, Bologna, 2010.

I racconti dei viaggiatori si costituiscono come fonte privilegiata per reperire una quantità sterminata di ‘eventi sonori’, realizzatisi in ogni parte del globo dalle epoche più remote, che non sono stati né notati né registrati nonostante siano ‘fatti storici’, documentabili nella loro esistenza e interpretabili nel loro significato seppure scomparsi nella loro realtà fisica. Nell’evento sonoro inteso come fatto storico, infatti, la sonorità costituisce soltanto una delle tante componenti come le circostanze in cui avviene, le funzioni che svolge, le finalità che si propone, le emozioni che genera, i giudizi che provoca, i ricordi che evoca. Di tutto questo, che non è suono ma che dà significato al suono, è possibile in varia misura realizzare una ricostruzione attraverso i testi verbali e le immagini figurative che contraddistinguono anche i racconti qui trattati.

 

 

 

 

 

 

 

Indice:

N. Guidobaldi, Introduzione

T. Seebass, Rinascita dell’antico e umanesimo tedesco. Un esempio di studio iconografico musicale

M. Centanni, Fabula di Cefalo e Procri. Drammaturgia del mito nel Quattrocento

M. Gabriele, Armonie ineffabili nell’Hypnerotomachia Poliphili

F. Alazard, Neptune mis en musique à la Renaissance : du mythe au mythe musical

I. Fenlon, Heinrich Glarean’s Library and the Uses of Classical Learning : the Ancient World Imagined

P. Gozza, Il suono dipinto: l’Eco di Poussin e dei moderni

R. Guerrini, Il ballo della vita umana al suono del tempo. Una ‘morale poesia’ di Poussin

N. Veldhorst, Music for the Gods. Classical Images of Sacrifical Ceremonies Rediscovered by Dutch Painters and Playwrights

A. Scafi, L’enigma di un musico: Aby Warburg e l’iconografia musicale

 

 

 

 

 

 

 

Indice:

M. Semi, Nota introduttiva

P. Gozza – A. Serravezza, Presentazione. L’estetica musicale e le sue fonti

A. Barker, Uses and Abuses of Comedy in the Study of Greek Musical Aesthetics

D. Restani, Le radici antropologiche dell’estetica boeziana. «Anima humana» e «Musica humana»

B. Boccadoro, L’Inferno e il Paradiso della musica. L’etica musicale in Guglielmo d’Alvernia

F. A. Gallo, Nāgara-Kěrtāgama

L. Mauro, La musica in Nicole Oresme

S. Lorenzetti, Tra vista e udito, tra memoria e reminiscenza. Come la musica interpreta la globalità nell’ideale enciclopedico rinascimentale

N. Guidobaldi, Idee sulla musica nell’iconografia del primo Rinascimento

F. Malhomme, Penser la musique dans la deuxième moitié du «Cinquecento». Daniele barbaro, Gioseffo Zarlino et l’aristotélisme vénitien

G. Mambella, Fondamenti matematici e naturali del piacere musicale tra Cinque e Seicento

P. Gozza, I suoni taumaturghi. Un’estetica musicale barocca dello spossessamento

V. Zara, Suono e carattere della base attica Itinerari semantici d’una metafora musicale nel linguaggio architettonico francese del Settecento

T. Dixon, Music and Aesthetics in Cambridge Platonism and Beyond

G. di Stefano, (Dis)Harmonia mundi. La crisi della musica nella letteratura tedesca degli anni ’20 del Novecento

 

 

 

 

 

 

 

Il suono eloquente, a cura di M. Semi, Palermo, Aesthetica, 2008.

In 18th-century Britain an important debate took place that focused on the fundamentals of musical communication. The central issue can be summarized as follows: what makes sound eloquent?
The principle of imitation, which had regained prominence following the re-reading of Aristotle’s Poetics, did not seem to provide a satisfactory answer, because in a strict sense it could not be extensively applied to music. More specifically, it proved difficult to invoke the sole principle of imitation to explain the effect of instrumental music (which was becoming more and more common in large cities) on the human soul. Numerous attempts were made to elaborate new theories to explain the effect of music on human beings. The two main categories advanced by persons of letters and philosophers were “expression” and “sympathy”. The present study by Maria Semi illuminates the specificities of the debate on the art of music that took place in Britain, where the discussion on the communication principle of the art of sound entered in a fruitful synergy with contemporaneous investigations on how human mind operates. The study of the brain and of the principles of the eloquence of sound intersect with and enrich each other, inspiring (as in the case of Adam Smith) interesting parallelisms between music and human thought. Semi’s volume includes also three relevant texts by James Harris (1744), Sir William Jones (1772), and Thomas Twining (1789).

 

 

 

 

 

 

 

Il sapere musicale e i suoi contesti da Teofrasto a Claudio Tolemeo, a cura di D. castaldo, D. Restani e C. Tassi, Ravenna, Angelo Longo Editore, 2009.

La distanza tra noi e i greci si misura anche per l’assenza della musica tra i valori della cultura occidentale odierna e la sua presenza, invece, tra le idee principali che erano insegnate e trasmesse da una generazione a un’altra come patrimonio indispensabile della società antica. Di tale eredità culturale faceva parte anche il sapere musicale: ci si deve interrogare allora in che cosa esso consistesse per i popoli del Mediterraneo antico e quale fosse la sua collocazione tra gli altri saperi tecnici nella formazione del cittadino.
Il sapere musicale e i suoi contesti da Teofrasto a Claudio Tolemeo si propone di ricostruire alcuni esempi dei significati della conoscenza tecnica della musica, tra l’età ellenistica e i primi secoli dell’impero romano, attraverso dodici interventi di filosofi e storici, studiosi di letteratura, di filologia greca e di storia delle religioni del mondo antico, che ripropongono una visione allargata del sapere musicale. Il tema centrale della raccolta, che si propone di coniugare aspetti innovativi con l’aggiornamento di prospettive consolidate, fa luce non solo sulle occasioni e i luoghi dell’elaborazione e della circolazione delle idee sulla musica, ma anche, e soprattutto, sugli altri tipi di testi che coesistevano nella mente degli ascoltatori e dei lettori insieme ai trattati musicali: i ‘con-testi’, appunto. Per tali risvolti pluridisciplinari, questa letteratura si rivolge a studenti e studiosi di musicologia, filosofia, storia, storia della scienza e antichistica.